Quando si pensa al possedere una barca a vela, la prima cosa che viene in mente è senza dubbio il costo che verrà impiegato nel suo acquisto. Sebbene questo sia sicuramente tra i più ingenti, potrebbe non essere considerato tra le spese di maggior rilievo. Sono infatti tanti i costi che un armatore deve affrontare ogni anno per far fronte al mantenimento della propria barca.
Tuttavia, è bene specificare che non è così facile stabilire i costi, poiché dipendono da una serie di fattori. Ad esempio, possono variare in base alla tipologia di barca che si possiede, poi, al luogo in cui è ormeggiata, all’età della barca, …
Vediamo quali sono i principali e, soprattutto, quelli di cui non se ne può fare a meno.
Il porto d’ormeggio
Un costo fisso per ogni armatore è l’ormeggio il cui costo può variare in base a una serie di caratteristiche. Prima fra tutte è la dimensione della barca (va da sé che più una barca è grande, più costerà l’ormeggio), a cui segue anche l’area geografica. Ci sono infatti certe località turistiche italiane dove, per via della loro nomea, l’ormeggio è più caro rispetto ad altre zone. Tra queste ricordiamo Porto Cervo, Portofino, Punta Ala e il Golfo dei Poeti. Le tariffe cambiano molto anche in base al fatto se ci troviamo all’interno di un porto peschereccio piuttosto che in un marina attrezzato e quindi turistico.
Il rimessaggio invernale
Se la barca non viene utilizzata durante l’inverno, un’alternativa può essere quella di metterla in secca così da poterla mettere al riparo dal maltempo, dagli agenti atmosferici e nel caso di scafi in vetroresina dal pericolo di osmosi. Anche il rimessaggio ha un costo che consiste nelle spese di affitto dello spazio a secco e nel disalbero e successivo rialbero.
L’assicurazione
Così come per l’auto, anche per la barca è obbligatoria l’assicurazione sulla Responsabilità Civile che copre i danni verso terzi. Il suo costo non è molto oneroso ma diventa più alto se si aggiunge l’assicurazione regate e il tender. Eh sì, anche questo va assicurato.
le dotazioni di sicurezza
Un’altra spesa da tenere in considerazione è quella relativa alle dotazioni di sicurezza. Queste sono obbligatorie per legge e soggette a scadenza e deterioramento, per cui vanno sostituite o rinnovate. La revisione della zattera di salvataggio, per esempio, deve essere fatta ogni due anni. C’è poi la sostituzione obbligatoria di razzi e di boette fumogene, le quali solitamente scadono ogni quattro anni.
Manutenzione annuale e non
Da prendere in considerazione ci sono anche le manutenzioni ordinarie di scafo, attrezzature ed impianti. Per quanto riguardo lo scafo, si parla di carena, quindi rinnovare la vernice antivegetativa allo scafo e le sue appendici (deriva e timone). In questo caso, se si chiede l’aiuto di professionisti, bisognerà contare anche le tempistiche per cui la propria barca occupa un invaso per poter effettuare il lavoro.
Molte volte però accade che proprio durante questo tipo di manutenzione, si possa scoprire che sarebbe necessario effettuare altrettante revisioni e sostituzioni di attrezzature, che non erano state precedentemente prese in considerazione. Può trattarsi per esempio di un malfunzionamento dell’attrezzatura di coperta, come l’avvolgifiocco, dell’indurimento del timone, o comunque di un imprevisto che comporta un ingente aumento dei costi.
Insomma, possedere una barca a vela equivale a dire essere disposti a sborsare ogni anno per la sua manutenzione. Anche se, il piacere di prendere il largo e navigare, molte volte ci fa dimenticare dei costi a favore della libertà che solo una barca a vela può dare.