Non è un mistero che il mondo della nautica in questo momento stia vivendo una situazione particolare, diviso tra il boom di domanda del mercato e la difficoltà di accontentare le richieste a causa della difficoltà nel reperire le materie prime.

Si tratta infatti di un problema che interessa tutti i settori del comparto: non solo i cantieri ma ovviamente anche tutto il mondo dell’attrezzattura.

La domanda in aumento

Facciamo un passo indietro e torniamo al 2020, quando venivano attivate le restrizioni per il coronavirus che, a loro volta, hanno portato alla quasi impossibilità di viaggiare. Proprio questo fenomeno combinato ha contribuito a far aumentare l’interesse verso l’acquisto di barche a vela o a motore. Perché?

Aveva infatti iniziato ad allargarsi la fascia di reddito di chi poteva permettersi una barca la cui domanda, negli ultimi mesi del 2020, è arrivata a “doppiare l’offerta”: i soldi risparmiati vengono reinvestiti in un bene in cui rifugiarsi, la barca appunto. La seconda variabile entrata in gioco è stata quella di tipo sociologico: per le vacanze future ci si garantisce la possibilità di stare in mare aperto o su delle isole, distanziandosi quindi da altre persone e passando del tempo con la propria famiglia senza avere contatti con estranei.

L’offerta sempre più rallentata

Arriviamo al 2022 quando, dopo due anni di coronavirus in cui già si stava riscontrando non poca difficoltà nel reperire le materie prime, arriva la guerra in Ucraina che contribuisce ulteriormente ad acutire il problema.

La catena di vendita si è quindi inceppata da tempo, e con l’est Europa adesso pervaso dalla guerra in Ucraina la situazione dei mezzi di trasporto si è ulteriormente complicata e i ritardi nella consegna delle merci stanno aumentando.

Tutta questa premessa per dire che anche il mondo della nautica dipende dalle regioni dell’est Europa e dell’Asia per le materie prime, sia per la realizzazione di componenti che di interi prodotti, ad esempio, per una barca nuova in alcuni casi possono volerci ormai anche più di due anni per una consegna probabile.

Ai tempi lunghi tempi di attesa di aggiunge poi un aumento dei costi finali dei prodotti: con una domanda in crescita e un’offerta che resta sempre più bassa, la logica del mercato va verso la direzione dell’aumento dei prezzi per l’utente finale.

Il costo dei nostri acquisti in questo settore potrebbe quindi facilmente continuare ad aumentare ma, al variare degli scenari internazionali, la situazione potrebbe anche migliorare.