Fare una crociera in barca a vela è sicuramente un’esperienza unica, che ci garantisce di vedere paesi e paesaggi da una prospettiva completamente diversa rispetto alla solita vacanza via terra. Tuttavia, c’è un aspetto molto spesso sottovalutato che va però preso in considerazione anche dai più esperti velisti, al fine di poter affrontare la vacanza in maniera più tranquilla e rilassata: si tratta di pianificare come verranno passate le notti durante la crociera, in rada oppure in porto.
Dormire in rada
Sicuramente, una notte in rada piuttosto che in porto, risulta essere molto più affascinante. Infatti, per molti amanti della vela, rappresenta la quintessenza della libertà che solamente una vacanza in mare può offrire.
Il grande pregio di dormire in rada è quello di non dovere dipendere in nessun modo dagli orari e dai ritmi della terraferma e dalle dinamiche dell’ormeggio in porto. La rada ci consente insomma di programmare meno, non dobbiamo preoccuparci di prenotare né di arrivare in porto entro un certo orario per non perdere il posto. E poi possiamo trascorrere la notte in luoghi e baie raggiungibili spesso solo via mare, un privilegio non da poco che solo le vacanze in barca possono offrirci. Insomma, la notte in rada è un perfetto esempio dello stile di vita dei velisti in vacanza, anche se non è tutto oro quel che luccica.
Fattori da prendere in considerazione se si passa la notte in rada
Un fattore da prendere assolutamente in considerazione ai fini di poter valutare in quali condizioni passare la notte durante la crociera in barca a vela è la composizione del nostro equipaggio.
Ad esempio, se abbiamo a bordo dei bambini o degli adolescenti, dormire in rada significa pensare anche a come loro possano passare il tempo senza annoiarsi. In questo caso, avere un tender per qualche escursione, o dell’attrezzatura da pesca o un sup gonfiabile, potrebbero salvare la vacanza.
Oppure, se abbiamo un equipaggio alla prima esperienza in crociera, le notti in rada vanno programmate prestando molta attenzione al meteo, e cercando un ancoraggio confortevole e senza risacca per non “traumatizzare” i nostri ospiti se sono dei neofiti.
Il concetto è quindi quello di non innamorarsi solo della “magia” della rada, ma pensare a tutti gli scenari possibili in base a quelle che sono le nostre caratteristiche.
Infine, altro fattore da non sottovalutare nel caso in cui si voglia passare la notte in rada è il cosiddetto “stress da ancoraggio”. Questo è per lo più dovuto al fatto che de si viaggia in mesi caldi dal punto di vista del turismo, come può essere agosto, le baie non saranno mai deserte e quindi la manovra di ancoraggio può essere più complicata del previsto.
Per consigli su come ancorare durante la vostra crociera in barca a vela, potete consultare il nostro articolo del blog dedicato.