Al rientro dalle vacanze estive in barca, è normale tirare le somme su cosa è andata bene oppure male durante la navigazione. Che si tratti delle vele, dell’attrezzatura di coperta, del cordame o altro ancora, è proprio adesso il momento giusto per mettersi all’opera alla ricerca di migliorie per la stagione successiva.
In questo articolo in particolare ci occuperemo dei bozzelli, fondamentali per il corretto funzionamento di tutta l’attrezzatura. Proprio per questo, ci sono alcuni elementi essenziali da prendere in considerazione nella scelta dei bozzelli.
Carico di lavoro e di rottura dei bozzelli
Sia il carico di lavoro che il carico di rottura sono di solito facilmente individuabili in quanto i produttori tendono a riportarli direttamente sull’etichetta o quanto meno nella scheda tecnica del bozzello. Il carico di lavoro è l’insieme delle influenze rilevabili che agiscono sullo stato della barca mentre lavora, ovvero mentre naviga. Pertanto, è importantissimo scegliere un bozzello con un carico di lavoro nominale adeguato alle forze esercitate sulla barca a vela. Ciò dipende da una serie di parametri che vanno dalle dimensioni della barca a vela alla funzione specifica del bozzello (utilizzo su drizza o su scotta). Il carico di rottura è invece la forza alla quale il bozzello si rompe. Solitamente, in quasi tutti i bozzelli al momento sul mercato, il carico di rottura è il doppio del carico di lavoro.
Tipologia di cuscinetto
Il cuscinetto costituisce un elemento fondamentale del bozzello in quanto riducendo l’attrito, contribuisce a un movimento fluido. Inoltre, i carichi di lavoro dipendono a loro volta dalla tipologia di cuscinetti. Vediamo insieme quali sono:
- A sfere: formati da sfere in acciaio o ceramica poste tra due anelli, offrono un basso attrito e un’eccellente durata. Tuttavia, sotto un carico pesante, le sfere possono deformarsi. In definitiva, queste pulegge sono molto efficaci sotto carichi dinamici come ad esempio le scotte degli spinnaker, ma meno sotto carichi pesanti.
- Ad attrito: realizzati in materiali sintetici come il nylon o il Delrin, questi cuscinetti sono semplici, robusti e richiedono poca manutenzione. Sebbene abbiano un attrito maggiore rispetto ai cuscinetti a sfera o a rulli, sono spesso sufficienti per applicazioni in cui i carichi non sono eccessivi e la resistenza è fondamentale. Sono ideali per applicazioni statiche, come le drizze che non lavorano in modo troppo dinamico.
- A rulli: utilizzano rulli cilindrici e sono particolarmente efficaci nel sostenere carichi elevati. Spesso utilizzati nelle pulegge sottoposte a forze elevate, i cuscinetti a rulli offrono un’area di contatto più ampia, che può migliorare la distribuzione del carico.
Diametro cavo
Un’altra variabile da non sottovalutare, è il diametro della cima. Infatti, l’utilizzo di una puleggia troppo piccola o troppo grande può portare a un’usura prematura dell’attrezzatura e a prestazioni non ottimali. Anche il diametro del bozzello influisce sulla resistenza della cima: più ampio è l’arco, minore è la sollecitazione.
Materiale del bozzello
Indipendentemente da dove siano posizionati, i bozzelli sono spesso esposti a condizioni marine difficili (acqua salata, sole, etc.). È quindi essenziale scegliere pulegge realizzate con materiali resistenti alla corrosione, come l’acciaio inox, l’alluminio anodizzato o alcuni tecnopolimeri. Anche i cuscinetti (se presenti) devono essere di alta qualità e resistenti alla corrosione per garantire un funzionamento regolare e duraturo.
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